Francesco Casorati: la mostra a Cervo

Ha inaugurato venerdì 22 luglio ed è stata prorogata fino al 21 agosto  La Grande Nave, mostra dedicata a Francesco Casorati e curata dall’Archivio Casorati in collaborazione con il Comune di Cervo all’Oratorio di Santa Caterina, nel cuore del borgo antico.

La giornata di venerdì 22 luglio ha visto la presentazione di una targa dedicata al Maestro Francesco Casorati presso la sua abitazione, in Strada San Bernardo 5, alla quale ha presenziato il sindaco di Cervo Lina Cha. È seguita, alle 17.45 nell’Oratorio di Santa Caterina, una conversazione sull’artista coordinata dalle figlie di Francesco Casorati nell’ambito della quale sarà presentato il catalogo della mostra, curato dall’Archivio Casorati e con testi di Marco Vallora e di Alfonso Sista, storico dell’arte. Alle 18.30, infine, l’inaugurazione della mostra all’Oratorio di Santa Caterina, che ha ingresso libero e resterà aperta dal 22 luglio al 21 agosto dalle 18.30 alle 21.30.

La mostra rientra nel progetto “Pittori famosi”, con cui Cervo vuole rendere omaggio e celebrare i “suoi” artisti, sancendone il legame con il borgo e il suo paesaggio culturale e valorizzando sempre più una storia fatta di arte, musica (qui il violinista ungherese Sandor Végh fondò nel 1964 il Festival Internazionale di Musica da Camera) e letteratura (a Cervo abitarono Henry Furst e Orsola Nemi, che portarono nel borgo intellettuali che ruotavano intorno alla Fondazione Bellonci e al Premio Strega, legame recuperato grazie a Cervo ti Strega).

A metà degli anni Cinquanta Cervo ha ospitato una comunità di artisti torinesi formata da pittori di fama nazionale che hanno ricoperto ruoli di prestigio nell’ambito dell’istruzione artistica e in campo accademico. Adalberto e Romano Campagnoli, Francesco Casorati, Piero Martina e Sergio Saroni hanno deciso di fare del borgo una seconda residenza, lavorando intensamente a Cervo per molti anni. A loro si sono poi aggiunti artisti con frequentazione meno assidua, tra cui Felice Casorati e la moglie, la pittrice Daphne Maugham, Francesco Menzio, Carlo Levi e Nicola Galante parte del gruppo dei cosiddetti Sei di Torino, Nino Aimone e Mauro Chessa. Proprio a metà degli anni Cinquanta ebbe il suo periodo di massimo splendore a Cervo Il Pennello d’oro, concorso di pittura aperto a tutti fondato proprio dagli artisti torinesi e, dopo essere stato dimenticato per un periodo, tornato a rifiorire fino a giungere oggi alle trentesima edizione che si svolgerà, come consuetudine, nel primo weekend di settembre.

La Grande Nave

La grande nave, titolo che riprende una delle opere esposte, suggerisce il collegamento con l’elemento marino, filo della mostra. Molte delle opere vedono infatti come soggetto privilegiato il mare, protagonista ed espressione di un rapporto intenso con Cervo e con il paesaggio ligure. «Ho sempre amato il mare e da anni e anni trascorro ogni estate almeno due mesi in barca a vela – si legge tra gli appunti dello stesso Casorati – Non saprei dire se dipingo il mare perché lo amo o se vado per mare perchéé mi piace dipingerlo. Credo che il mio amore per il mare dimori tanto nel cuore del navigatore quanto nell’occhio curioso dell’artista, sempre alla ricerca di nuove emozioni visive. Il mare è, per un pittore, una fonte inesauribile di straordinarie emozioni, grafiche e pittoriche: qui c’è tutto ciò che un pittore può desiderare: infinite varietà di colori, di sfumature e tonalità, forme in continuo cambiamento, segni che si creano, si disfano, si confondono, in un incessante mutamento».

Le opere esposte creano “una sorta di galleria della memoria, una forma di figurazione delle emozioni e di una ricerca di una propria strada espressiva estranea alle vicende sociali e politiche del nostro tempo” come evidenzia Alfonso Sista nel catalogo che accompagna l’esposizione.

Ma il mare non è l’unico protagonista dei quadri di Francesco Casorati, come scrive Marco Vallora nel testo del catalogo della mostra: “In fondo, sono gli animali, a tenere banco nella scena cromatica della sua pittura: l’enfiata grande rana rossa, che agguanta ed annoda le navi, attraccate come se fossero aggredite dalle classiche murene di Plinio il Vecchio; piroscafi che traghettano strani pesci in barile; “Navi che trasportano cieli” (secondo il titolo avvincente); calviniane Città turrite e prigioniere, che vantano fumanti ciminiere marittime; vassoi-ostensori e subacquei per barche variopinte; strutture melottiane per esporre barchette e ami, docili, per pesciolini increduli o creduloni; scarafaggi marini, che si confrontano con giganteschi origami di aggressivi insetti, issati su trapezi ondivaghi; cervi volanti subacquei, come un camminatore “Solitario delle Alpi”; selve di antenne, guerrescamente puntate e inchiodate per la caccia ai satelliti astrali; o per dei leopardiani dialoghi intrecciati con la luna”.

LA GRANDE NAVE - MOSTRA DEDICATA A FRANCESCO CASORATI

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